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Una Canzone per Marion - Recensione

21/06/2013 | Recensioni |
Una Canzone per Marion - Recensione

Se  con "Amour" di Haneke ci eravamo tutti commossi, mentre con "Quartet" di Hoffman avevamo tutti sorriso di gusto, con "Una canzone per Marion" troviamo il giusto equilibrio tra le due pellicole.

Arthur (Terence Stamp) e Marion (Vanessa Redgrave) sono una coppia di anziani coniugi, molto diversi tra loro. Lui burbero e di poche parole, lei ama cantare e sprizza gioia da tutti i pori nonostante la malattia che sta prendendo il sopravvento. La donna, contro il parere del marito, frequenta un coro locale per anziani diretti dalla giovane maestra di musica Elizabeth (Gemma Arterton), nel quale poi verrà coinvolto anche lo stesso Arthur.

Il film di Paul Andrew Williams attraversa una vasta gamma di emozioni che vanno dalla sincera commozione, al divertimento, al sorriso fino alla riflessione. Tutto all'insegna del racconto semplice, inno alle emozioni pure, spontanee, quelle che ti fanno mettere una borsa dell’acqua calda nella parte del letto dove di solito dormirebbe la tua metà, per sentirne il calore anche se fittizio.

Sul finale si legge la dedica "Alla famiglia", perché è questo che Williams si propone di fare: creare un film che racconti del nucleo famigliare in tutte le sue sfaccettature; sia nel triangolo padre-madre-figlio, sia in quello al di fuori dei legami di sangue, nell'amicizia.

E non è tutto rose e fiori, perché è proprio la vita ad essere composta da alti e bassi. E allora nel difficile rapporto tra Arthur e il figlio si capiranno le difficoltà del comunicare, nella malattia di Marion le difficoltà dell'accettazione e del distacco, nel rapporto con Elizabeth il valore dell'amicizia e l'importanza della comunità.

Quello che sorprende è come un film che parli di una donna in fin di vita, sprizzi voglia di vivere da ogni poro. Ce lo trasmette Marion con il suo insistere, anche se ormai quasi inferma, nel voler partecipare alla gara di canto, ce lo trasmettono gli anziani del coro capaci di reinventarsi in canzoni hip hop che parlano di sesso e nell'heavy metal. Ma, più di tutti, il ricominciare a vivere lo leggiamo negli occhi di Arthur che, da burbero brontolone si trasforma, grazie ad Elizabeth che vede i suoi "True Colors" riprendendo la canzone dedicatogli in precedenza da Marion, e lo spinge a riconquistare la fiducia del figlio, a provare a parlargli attraverso il canto, attraverso quell'ultima esibizione cantata a mezza voce, ma che commuove con naturalezza la platea, così come il pubblico.

"Una canzone per Marion" è una pellicola che nella sua semplicità, nelle grandi interpretazioni di Vanessa Redgrave e Terence Stamp, ha la sua forza, raccontando un percorso, una rinascita: semplicemente il bello della vita,  anche attraverso le sue difficoltà.

Sara Prian

 


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